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Ti chiedi mai perchè?

Lavoro nel settore del marketing digitale da oltre 12 anni e dal 2010 organizzo corsi e seminari formativi. In tutto questo tempo ho interagito con centinaia di professionisti e imprenditori e ciò che mi ha sempre colpito è il punto di vista con cui si approcciano normalmente a quello che faccio.

La maggior parte di essi mi chiede maggiori dettagli sulle strategie che presento o sugli strumenti che utilizzo. In pratica focalizzano la loro attenzione solo sul cosa e sul come di ciò che insegno e consiglio.

Anch’io all’inizio ero così: totalmente concentrato su cosa fare per raggiungere i miei obiettivi e sul come farlo per ottenere dei risultati nel più breve tempo possibile. Con il passare degli anni però l’esperienza mi ha fatto comprendere che, sebbene queste domande siano utili, sono trascurabili rispetto al quesito più importate: il perché.

Sono mesi che rifletto sui contenuti di questo video, su quello che vorrei dire e su come riuscire a comunicarlo al meglio. Il motivo è semplice: voglio parlarti di qualcosa per me molto importante. Il perché faccio quello che faccio.

Come spiega Simon Sinek, le persone non sono realmente interessate a quello che fai o a come lo fai. Le persone sono conquistate dal perché lo fai. Quello che fai serve semplicemente a dimostrare ciò in cui credi.

Il primo perché di cui vorrei parlarti è il perché mi occupo di consulenze e formazione. Per prima cosa sono due attività che mi piacciono e per cui mi sento portato, due aspetti che ritengo fondamentali per poter lavorare serenamente e con profitto. Il secondo motivo è che si tratta di due facce della stessa medaglia. Secondo la mia esperienza, il modo migliore per aiutare gli imprenditori che si affidano a noi, è di supportarli nelle loro attività di marketing attraverso delle consulenze specifiche e, contemporaneamente, formarli sugli aspetti più complessi del marketing digitale. In questo modo non solo otterranno dei risultati tangibili in breve tempo ma, una volta concluso il progetto, saranno in grado di continuare a operare in autonomia. Infine l’ultimo motivo per cui dedico molto del mio tempo all’attività di divulgazione è che ho una grande fiducia nei risultati che delle persone motivate possono raggiungere, quando hanno a disposizione le giuste competenze.

Il secondo perché su cui mi ritrovo spesso a riflettere è il perché non ho tutto il successo che potrei ottenere. Anche qui la risposta è apparentemente semplice: mi ostino a voler dare alle persone ciò di cui hanno bisogno invece di ciò che vogliono. Secondo le basi del marketing, per avere successo dovrei fare esattamente l’opposto. Il problema è che se offri alle persone ciò che desiderano in realtà gli stai solo dando ciò che credono di volere, e niente di più.

Per questo motivo negli anni ho imparato l’arte del packaging: individuo qualcosa di cui sono certo che gli imprenditori e professionisti italiani hanno estremamente bisogno e la presento sotto forma di qualcosa che desiderano ardentemente.

L’ultimo perché su cui ho riflettuto molto negli ultimi mesi è il perché, a dispetto di tutto, ottengo dei risultati. Sento spesso le persone lamentarsi del fatto che non riescono a portare a termine nulla nella vita sia a livello personale che professionale. In questi casi la maggior parte di esse dedica le proprie risorse a pensare a un’idea e a immaginarsi come sarebbe la loro vita se si realizzasse; ma poi investono pochissimo tempo nell’implementazione e ancora meno in quello che io chiamo “l’ultimo miglio dopo il traguardo”. Con questa espressione mi riferisco a quello sforzo che si deve fare per trasformare qualcosa di concluso in qualcosa di grandioso dopo aver già fatto tanta fatica per arrivare fin lì. Questo è probabilmente il segreto peggio custodito di tutti coloro che ottengono dei risultati nella vita: lavorare duramente anche dopo aver ottenuto un primo risultato discreto.

Per il 2015 ho solo un consiglio da darti: chiediti perché. Non chiederti il cosa o il come, chiediti il perché di ciò che ti circonda. Negli anni ho scoperto che interrogarsi sul perché delle situazioni è molto più importante di domandarsi cosa si può fare per cambiarle. La chiarezza che si ottiene domandandosi le motivazioni di una circostanza è uno strumento molto potente per decidere i piani per il futuro e trovare la via per il nostro successo.

E per finire, chiediti perché fai quello che fai. Domandati che cosa ti ha spinto ad arrivare dove sei. Non hai bisogno di trovare nuove motivazioni per ottenere i risultati che desideri. Hai solo bisogno di ricordare ciò che ti ha portato fin qui e usarlo per spingerti oltre: un miglio dopo il traguardo.

Al tuo successo,
Filippo Toso

 

Ti chiedi mai perchè?

Lavoro nel settore del marketing digitale da oltre 12 anni e dal 2010 organizzo corsi e seminari formativi. In tutto questo tempo ho interagito con centinaia di professionisti e imprenditori e ciò che mi ha sempre colpito è il punto di vista con cui si approcciano normalmente a quello che faccio.

La maggior parte di essi mi chiede maggiori dettagli sulle strategie che presento o sugli strumenti che utilizzo. In pratica focalizzano la loro attenzione solo sul cosa e sul come di ciò che insegno e consiglio.

Anch’io all’inizio ero così: totalmente concentrato su cosa fare per raggiungere i miei obiettivi e sul come farlo per ottenere dei risultati nel più breve tempo possibile. Con il passare degli anni però l’esperienza mi ha fatto comprendere che, sebbene queste domande siano utili, sono trascurabili rispetto al quesito più importate: il perché.

Sono mesi che rifletto sui contenuti di questo video, su quello che vorrei dire e su come riuscire a comunicarlo al meglio. Il motivo è semplice: voglio parlarti di qualcosa per me molto importante. Il perché faccio quello che faccio.

Come spiega Simon Sinek, le persone non sono realmente interessate a quello che fai o a come lo fai. Le persone sono conquistate dal perché lo fai. Quello che fai serve semplicemente a dimostrare ciò in cui credi.

Il primo perché di cui vorrei parlarti è il perché mi occupo di consulenze e formazione. Per prima cosa sono due attività che mi piacciono e per cui mi sento portato, due aspetti che ritengo fondamentali per poter lavorare serenamente e con profitto. Il secondo motivo è che si tratta di due facce della stessa medaglia. Secondo la mia esperienza, il modo migliore per aiutare gli imprenditori che si affidano a noi, è di supportarli nelle loro attività di marketing attraverso delle consulenze specifiche e, contemporaneamente, formarli sugli aspetti più complessi del marketing digitale. In questo modo non solo otterranno dei risultati tangibili in breve tempo ma, una volta concluso il progetto, saranno in grado di continuare a operare in autonomia. Infine l’ultimo motivo per cui dedico molto del mio tempo all’attività di divulgazione è che ho una grande fiducia nei risultati che delle persone motivate possono raggiungere, quando hanno a disposizione le giuste competenze.

Il secondo perché su cui mi ritrovo spesso a riflettere è il perché non ho tutto il successo che potrei ottenere. Anche qui la risposta è apparentemente semplice: mi ostino a voler dare alle persone ciò di cui hanno bisogno invece di ciò che vogliono. Secondo le basi del marketing, per avere successo dovrei fare esattamente l’opposto. Il problema è che se offri alle persone ciò che desiderano in realtà gli stai solo dando ciò che credono di volere, e niente di più.

Per questo motivo negli anni ho imparato l’arte del packaging: individuo qualcosa di cui sono certo che gli imprenditori e professionisti italiani hanno estremamente bisogno e la presento sotto forma di qualcosa che desiderano ardentemente.

L’ultimo perché su cui ho riflettuto molto negli ultimi mesi è il perché, a dispetto di tutto, ottengo dei risultati. Sento spesso le persone lamentarsi del fatto che non riescono a portare a termine nulla nella vita sia a livello personale che professionale. In questi casi la maggior parte di esse dedica le proprie risorse a pensare a un’idea e a immaginarsi come sarebbe la loro vita se si realizzasse; ma poi investono pochissimo tempo nell’implementazione e ancora meno in quello che io chiamo “l’ultimo miglio dopo il traguardo”. Con questa espressione mi riferisco a quello sforzo che si deve fare per trasformare qualcosa di concluso in qualcosa di grandioso dopo aver già fatto tanta fatica per arrivare fin lì. Questo è probabilmente il segreto peggio custodito di tutti coloro che ottengono dei risultati nella vita: lavorare duramente anche dopo aver ottenuto un primo risultato discreto.

Per il 2015 ho solo un consiglio da darti: chiediti perché. Non chiederti il cosa o il come, chiediti il perché di ciò che ti circonda. Negli anni ho scoperto che interrogarsi sul perché delle situazioni è molto più importante di domandarsi cosa si può fare per cambiarle. La chiarezza che si ottiene domandandosi le motivazioni di una circostanza è uno strumento molto potente per decidere i piani per il futuro e trovare la via per il nostro successo.

E per finire, chiediti perché fai quello che fai. Domandati che cosa ti ha spinto ad arrivare dove sei. Non hai bisogno di trovare nuove motivazioni per ottenere i risultati che desideri. Hai solo bisogno di ricordare ciò che ti ha portato fin qui e usarlo per spingerti oltre: un miglio dopo il traguardo.

Al tuo successo,
Filippo Toso

 

Filippo Toso

Filippo Toso

Esperto di marketing, studioso di innovazione e amante della persuasione